Il teatro è un alleato esterno del cammino spirituale, ed esiste per offrire bagliori, inevitabilmente brevi, di un mondo invisibile che permea quello di tutti i giorni, ed è normalmente ignorato dai nostri sensi.  Peter Brook

Festival di radicondoli 2023 – 8/31 luglio

Labirinti del nostro presente

La centralità del teatro di regia e d’autore e la ricerca di nuovi linguaggi, che hanno disegnato negli anni la fisionomia del festival di Radicondoli, saranno ulteriormente caratterizzate per l’edizione 2023 da una particolare attenzione alla contemporaneità.

Per contemporaneità non intendiamo solo la ricerca di nuovi codici espressivi  ma anche l’avvio di una riflessione sul ruolo del teatro nel contesto contemporaneo.

Crediamo che la responsabilità civile, il dialogo fra le culture, le generazioni e fra personalità diverse, debbano caratterizzare oggi il nostro modo di fare teatro. Pensiamo che il teatro e lo spettacolo dal vivo debbano avere la forza per produrre delle analisi e delle risposte concrete alle questioni del mondo contemporaneo, rinunciando a un percorso narcisistico per focalizzare le energie per un teatro necessario in rapporto  con la comunità.

Il Progetto Radicondoli festival 2023 unisce la formazione allo spettacolo, l’arte contemporanea agli spazi ambientali, i video d’autore, ai percorsi di nuova drammaturgia, in una dimensione dinamica che  rafforza l’idea complessiva di un festival come fucina creativa e produttiva.

In questa edizione in maniera ancora più matura cerchiamo di interrogarsi, sul nostro stare al mondo, sulle tragedie ma anche sulle speranze del nostro contemporaneo per ripensare al teatro  come  un mezzo straordinario per capire la complessità del  nostro presente: il  filo d’ Arianna per uscire dai nostri labirinti personali e globali, per riappropriarsi degli spazi e del tempo in maniera costruttiva e dialogante.

Arcipelago Russia, è un percorso incentrato sulla storia e sul passato recente, con tre spettacoli complementari nel loro sguardo per cercare di capire l’attualità e la tragicità del continente russo:

Preghiera per  Cernobyl dall’opera di Svetlana Aleksievic ( premio Nobel 2015) con Mascia Musy e Francesco Argirò è una narrazione di straordinaria forza emotiva che racconta con diverse inquadrature il dramma umano, sociale e politico del disastro ambientale e della fine del comunismo.Una produzione Radicondoli festival che viene presentata in forma completa, dopo alcune tournee di successo nei più importanti teatri italiani.

Nel paese dell’anima dall’opera della grande poetessa Russa Marina Cvetaeva, con Patrizia Punzo che da tempo lavora su questo progetto, è un  viaggio attraverso la poesia, i diari e le lettere di una delle voci più alte della poesia del Novecento.

Tutto scorre con Alvia Reale,dal romanzo di Vassilji Grossman, che  con lucidità e fermezza e prima di ogni altro parlò di argomenti tabù come la perenne tortura della vita dei gulag, la delazione come fondamento della società  sovietica e lo stermino sistematico dei Kulaki, contadini ucraini, da parte di Stalin nel 1932/33.

Afrique mon afrique

La forza e l’energia creativa dei fermenti artistici del Senegal, con la presenza di alcuni giovani interpreti aperti al confronto e al rapporto sincretico con la cultura europea ma nello stesso tempo profondamente radicati nella tradizione africana.

Con la collaborazione del centro culturale francese di St Louis ( Senegal), e la compagnia Phoenix. 

La  cultura africana non è solo la tragedia di chi tenta il viaggio della speranza attraverso il deserto e il Mediterraneo, ma è anche la forza e l’energia creativa dell’Africa, delle nuove generazioni che lavorano sul segno creativo in teatro e nelle arti figurative  con innovazione e intelligenza.

E’ un progetto di formazione/teatro che ha condotto Massimo Luconi in circa 10 anni in  Senegal e che ha coinvolto oltre 30 giovani attori. Viene presentato in tutta la sua completezza e maturità con tre progetti: La remontee des cendres da Ben Jelloun , un nuovo lavoro di Abdou Gueye  giovane attore e regista  e la  forte e intensa interpretazione di Ngone Gueye con un testo elaborato da vari autori africani e strutturato sulle caratteristiche interpretative di un’attrice di talento come Ngone Gueye che conserva l’energia e la forza comunicativa del griot, il cantastorie africano che il punto di riferimento della comunicazione orale della cultura africana. Inoltre il  concerto di Khadim Tall cantautore emergente della nuova scena musica senegalese.

La letteratura, la scrittura e l’elaborazione drammaturgica saranno linee trasversali che percorrono tutto il festival 2023  con testi di grandi autori contemporanei o nuove drammaturgie appena uscite dalla penna dell’autore.

Dedicheremo una particolare attenzione  a Dacia Maraini, una delle grandi scrittrici contemporanee che in passato ha frequentato molto spesso il festival, con  un focus sulla sua  produzione teatrale con due lavori  teatrali inediti in prima nazionale.

Nel contesto degli appuntamenti che caratterizzano l’attività complementare del festival presenteremo  la ristampa di alcune opere  di  Luciano Bianciardi che a cento anni dalla nascita sta avendo una riscoperta e una nuova vitalità.

Pensiamo a un modo di fare teatro fortemente radicato nel territorio, ma che in maniera complementare  vuole costruire relazioni sistematiche  con altri, più vasti orizzonti teatrali e con alcuni  grandi  maestri del teatro europeo

Avremo come ospite Peter Stein, uno dei grandi maestri che ha segnato per 50 anni la scena teatrale europea con uno straordinario lavoro rigoroso e spettacolare, sarà presente al festival con una lectio magistralis sul lavoro di regia e  con una rassegna  video degli spettacoli più  importanti della sua produzione.

In questa edizione si consolideranno rapporti di continuità artistica e progettuale con compagnie, e gruppi teatrali che operano da tempo con qualità ed efficacia nel panorama teatrale regionale e nazionale con una griglia di rapporti estremamente importanti.

Con Atir e una attrice di grande spessore come  Arianna Scommegna, lavoreremo su una inedita riduzione di un bellissimo percorso poetico su Antonia Pozzi una delle grandi voci della poesia italiana del 900. 

Ulderico Pesce che da alcuni anni ha stabilito un intenso rapporto progettuale con il festivalpropone un lavoro di denuncia sullo sfruttamento del lavoro degli immigrati in Puglia.

Saranno presenti alcune  compagnie giovani toscane come Factory Tac da alcuni  anni compagnia stabile del festival, il teatro Metropopolare di Livia Gionfrida regista e attrice che da tempo lavora su un autore come Franco Scaldati.  

Il ruolo dell’attore e il rapporto fra parola e musica rimane sempre focale con  alcune presenze significative  del teatro e cinema italiano, che fanno parte del gruppo di professionisti di riferimento del festival, come Maddalena Crippa  con un’affascinante  recital su l’Armida del Tasso nella riduzione drammaturgica di Peter Stein, Patrizia Punzo con un suo intenso lavoro sull’opera di Marina Cvetaeva.

Drammatico ma anche tragicomico, surreale e intenso,  Giacomo Poretti il 33% del trio Aldo, Giovanni e Giacomo presenta  il suo ultimo geniale spettacolo che debutta in prima nazionale a Radicondoli.

Utilizzando le caratteristiche interpretative di attrice e cantante di Flo  ( Floriana Cangiano)  il festival produce in prima nazionale una sorta di documentario musicale e poetico su Violeta Parra universalmente riconosciuta come una delle più interessanti figure della scena poetica e musicale latinoamericana del XX secolo. 

Nella linea del teatro di narrazione,  Silvia Magnani parte da una storia minima di due giovani che furono separati dal carcere fascista per raccontare un’Italia di coraggio e di resistenza.

All’antico mestiere dei cantastorie si rifà il lavoro di Nando Brusco straordinario performer che unisce il talento di musicista di virtuoso di tamburo al coinvolgente racconto delle storie della sua Calabria.

Il festival di Radicondoli è una rete di percorsi fra luoghi e narrazioni spettacolari, in un viaggio che come un racconto a tappe ci porta a intessere delle trame del territorio e nello stesso tempo aprire degli scrigni preziosi a fortemente spettacolari: piccoli borghi abbandonati, ex lavatoi, chiese romaniche, boschi poco distanti dal paese, vecchi palazzi e giardini che si aprono per il festival

Sull’identità del luogo lavoreremo con Secret rooms  un progetto di drammaturgia itinerante che attraversa spazi, strade e scorci di paesaggio accompagnando gli spettatori alla scoperta di luoghi segreti e svelando un modo diverso di viverli, animati da attori che raccontano storie e percorsi poetici.  La performance vuole rendere ancora più evidente la relazione fra il teatro e lo spazio per permettere agli spettatori di vedere i luoghi familiari del borgo di Radicondoli con altri occhi.

 Paesaggi contemporanei afferma una evoluzione della dimensione di Radicondoli come luogo di produzione culturale e artistica e come spazio privilegiato per il dialogo interculturale e intergenerazionale.

L’obiettivo è  fare arte utilizzando il paesaggio e il contesto urbanistico non solo come soggetto ma come materia stessa dell’opera, dare importanza alla ricerca estetica ma soprattutto ai segni dell’uomo, al suo passaggio e alla sua memoria, con interventi site specific pensati per la particolarità ambientale e architettonica di  Radicondoli. 

In questa edizione saranno coinvolti artisti di forte spessore e di oramai consolidata esperienza come Vittorio Corsini, Luca Gilli e Paolo Fabiani che hanno lavorato su progetti originali site specific pensati per Radicondoli.

Sul rapporto fra arte e video  prosegue la collaborazione con lo Schermo dell’Arte associazione con sede a Firenze che organizza un importante festival sul video d’artista.

Il festival ha un cuore giovane e quest’anno elabora un progetto dedicato alle nuove generazioni di artisti e di spettatori. Perché creare ponti verso il futuro è scritto nel DNA dei teatranti che si rinnovano e si aprono con fiducia agli influssi esterni. In questo senso abbiamo un percorso di attenzione verso il teatro giovane, con una scelta di giovani proposte under 35.

Collaborazioni internazionali  In  questa edizione e per il  prossimo triennio si consoliderà il  rapporto con alcune compagnie internazionali come la compagnia di danza Karavan ensemble che lavora a Londra, Lisbona e in Israele,  Yael Karavan, ballerina, coreografa e perfomer  lavorerà   con un gruppo di stagisti in una residenza artistica durante il festival inoltre sarà presente la compagnia svedese Naprawski con Gemma Hansson Carbone con sede a Goteborg e la compagnia Phoenix del Senegal costituita da un gruppo di giovani attori senegalesi, Ibrahima Diouf, Abdou Gueye, Ngone Geuye e che vivono e lavorano in Senegal.

Musica

Mirio Cosottini musicista, perfomer e attento ricercatore di nuove sonorità, punto di riferimento della programmazione del festival, nella connessione fra parola e musica presenterà un nuovo lavoro con Maria Romanazzi voce recitante e canto e  Carmelo Giallombardo viola.

La giovane cantautrice pop Virginia Veronesi, ritorna a Radicondoli con un nuovo progetto musicale, Mell Morcone presenta il suo quartetto jazz , Beppe Brotto , che lavora da anni su nuove linee sonore, con la sua viola nepalese, elabora una architettura sonora per il un bosco di lecci a i margini del paese,  Giulia Bertasi alla fisarmonica  conduce un percorso di ricerca insieme a Giulia Larghi al violino e Stefano Fascioli al contrabbasso.

Di particolare importanza la collaborazione con L’Accademia Chigiana che proporrà un concerto con musiche inedite di Luciano Berio in prima rappresentazione assoluta nel ventennale della sua scomparsa.

Il festival è anche  luogo di incontro e di riflessione sui segni estetici dell’arte e del teatro, con  appuntamenti critici di rilievo sul teatro contemporaneo a cura della giuria del Premio Radicondoli per il teatro che ogni anno sottolinea il lavoro di un maestro, di un progetto o un giovane critico.

Per l’edizione  2023  si consolida  la collaborazione con le associazioni del territorio come la la proloco, i circoli Arci e Acli, l’orchestra da camera di Radicondoli e il  festival di documentari Destinazione sud.

Strettamente integrata con il programma del festival, l’attività di formazione -cui s’intende dare nel triennio uno spazio particolarmente ampio- e si articola in una serie di progetti di perfezionamento e orientamento rivolti tanto alle professioni artistiche che tecniche e organizzative .