dall’opera di Tahar Ben Jelloun

regia Massimo Luconi

La guerra non lascia solo rovine, ma anche migliaia di corpi insepolti che vagano senza dimora, ed è bellissima l’idea di Ben Jelloun di dare parola a quei fantasmi che vagano fra cielo e terra e che attraverso la poesia possono diventare la voce di tutti i morti e di tutti i dispersi  di tutte le guerre, vicine a noi,  lontane  ed esotiche, arcaiche o ipertecnologiche, ma non certo diverse fra loro nella loro scia di morte e distruzione.

Il protagonista di questo complesso lavoro è Ibrahima Diouf, un giovane attore senegalese di grande talento che si riappropria di questo testo dopo un primo studio realizzato nel 2014.

Spettacolo in francese con sopratitoli in italiano